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Schede per Potenziare l'Energia (clicca sulla scritta del colore che desideri stampare per il tuo cliente):


 Rosso        Arancio       Giallo        Verde          Blu          Indaco        Viola

 


 


Schede Combinazione delle 2 prime Energie Colore, nella Mappa delle Energie.

Clicca sulla combinazione di colori di cui hai bisogno e procedi alla stampa per il cliente:


 Rosso/Arancione  Arancione/Rosso  Giallo/Rosso Verde/Rosso Blu/Rosso Indaco/Rosso Viola/Rosso
 Rosso/Giallo  Arancione/Giallo  Giallo/Arancione Verde/Arancione Blu/Arancione Indaco/Arancione Viola/Arancione
 Rosso/Verde  Arancione/Verde  Giallo/Verde Verde/Giallo Blu/Giallo Indaco/Giallo Viola/Giallo
 Rosso/Blu  Arancione/Blu  Giallo/Blu Verde/Blu Blu/Verde Indaco/Verde Viola/Verde
 Rosso/Indaco  Arancione/Indaco  Giallo/Indaco Verde/Indaco Blu/Indaco Indaco/Blu Viola/Blu
 Rosso/Viola  Arancione/Viola  Giallo/Viola Verde/Viola Blu/Viola Indaco/Viola Viola/Indaco
  Arancio/Rosso/Giallo Giallo/Rosso/Arancio        

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Breve Profilo

Frequento il liceo scientifico A. Righi a Bologna. Mi laureo a Firenze nel 1987, con una tesi storica sul sistema dei canali a Bologna, conseguendo la laurea con 110/lode. La passione con cui “curioso” nei luoghi e nella storia della mia città, porta alla pubblicazione di  parte di questo mio lavoro, all’interno di una collana dedicata alla storia di Bologna.

Negli anni del liceo e dell’università svolgo lavori saltuari, come barista e cameriere, ma anche come disegnatore in studi professionali, nell’epoca in cui si faceva tutto sui tavoli di disegno, con il “rapidograph” in mano,  curvi sul “tecnigrafo”.

Alla fine del corso di laurea, svolto a Firenze, come pendolare avanti e indietro sui treni ogni giorno, inizio a lavorare  come disegnatore nello studio dell’architetto Ettore Masi a Bologna. Sono un “garzone” di bottega : disegno, catalogo, faccio la punta alle matita, trascrivo gli appunti dell’architetto,  alla sera riordino l’ufficio, ma soprattutto guardo, ascolto. Fare e rifare fino che non sei soddisfatto dentro. Ricordo una frase che mi è rimasta impressa : “ se una idea è buona, non importa da chi sia venuta”. E mi accorgo che il lavoro che ho scelto “si fa dentro ad un gruppo”.

Un poco alla volta “allargo” il mio campo di azione : iniziando a impostare la forma del progetto, per arrivare al contenuto del progetto.  

Progetti e concorsi (non sempre vinti), mentre la tecnologia cambia. Anche gli strumenti. La mia generazione è stata l’ultima in tante cose : l’ultima ad avere ricordi in bianco e nero (le fotografie), l’ultima ad aver utilizzato il disegno manuale per l’architettura.

Lo studio mi occupa molto tempo, ma trovo lo spazio per nuove esperienze, come quella importante maturata con la collaborazione con l’Istituto Autonomo Case Popolari di Bologna, che mi ha permesso di toccare con mano all’edilizia residenziale del primo novecento, passando per gli esempi degli anni trenta. Attraverso lo studio  di documentazione storica,  l’effettuazione di rilievi e  della loro restituzione grafica, si apprende molto sui segreti compositivi dei maestri.  E ho l’opportunità di seguire molti progetti di ristrutturazione, fornendo una assistenza diretta ai progettisti dell’Istituto.

Dal 1995 inizia un periodo di grande attività, attraverso lo studio associato che creo con altri tre colleghi e che culmina con la progettazione del complesso di Porta Europa alla Fiera : forma e contenuti riuniti in una parte emblematica della città : residenze, attività ricettiva. Terziario e commerciale.

Ancora esperienze su interventi urbani legati al tema della viabilità : due parcheggi pluripiano di oltre 400 posti auto cadauno.

Nell’ambito dell’edilizia storica, ho l’opportunità di seguire  un intervento di recupero di una ex-chiesa sconsacrata, maturando esperienza nel campo del restauro.

Inizio una collaborazione con la Facoltà di Ingegneria di Bologna, e di Ingegneria a Ferrara,  presso il dipartimento di Architettura, sviluppando parallelamente attività di docenza e di ricerca, e organizzando  incontri di aggiornamento tecnologico per gli studenti, su aspetti legati a tecnologie innovative e sostenibilità.

Una esperienza interessante è stata determinata dalle Consulenze Tecnico di Ufficio per la Procura di Bologna, tra il 2000 e il 2005.

Negli anni tra il 2003 e il 2008,  fuori dal percorso professionale, ma non da quello umano, sono venuto in contatto con  il Settore giovanile di una importante società sportiva locale, prima come dirigente, poi come Coordinatore generale. Esperienza umana particolarmente significativa: l’energia delle persone si percepisce e contamina.

Dal 2005 un salto di qualità: inizia un rapporto di collaborazione e di progettazione all’interno della società di ingegneria STS spa. Mi occupo di progettazione, gestendo progetti complessi e coordinando differenti specialisti del settore,  in ambito di edilizia ospedaliera, di terziario, di edilizia scolastica, maturando inoltre esperienza nella certificazione del sistema della qualità aziendale.

E scopro nuove realtà ed orizzonti: Milano, Padova, Pordenone, Ancona, Udine, Trento,  Lecce, Bari: ogni nuova realtà mi regala nuove conoscenze, nuove esperienze. La diversità è una crescita, sempre. Perché alla base del mio lavoro resta sempre una grande “curiosità”, per il mondo e per gli uomini,  oggi, come ieri.

 

Andrea Vanzini e il Colore

Ci sono momenti nella vita in cui un particolare piccolo t’illumina la mente e ti fa urlare “ sono a casa, nella mia casa”.

In cui riconosci da un dettaglio, una sfumatura, che sei nel tuo guscio, al sicuro, al riparo dalle insidie che ci sono là fuori nel mondo. E spesso quel dettaglio è un colore.

Interno giorno, salotto di casa. Una domenica pomeriggio. Il sole è basso nel cielo e i raggi illuminano la stanza e scivolano dentro l’ambiente. Un raggio indugia su una fotografia in bianco e nero.  I volti nella foto sono colpiti dal raggio, che piano scivola prima sulla cornice d’argento, poi sulle venature mogano scuro del tavolo e in fine lungo la parete colore rosso pompeiano.  La voce di un bambino ti riporta nel mondo reale. Volgi lo sguardo verso tuo figlio, seduto sul tappeto davanti a te. Gli sorridi e ti rendi conto che quello è il momento dentro al quale vorresti essere proprio ora, nel luogo che preferisci, con le persone che ami. Nella tua casa, nel tuo salotto, con i tuoi colori.

I dettagli sono importanti in tutto ciò che è intorno a noi. Alcuni di essi possono plasmarli, sceglierli, crearli, progettarli, per rendere migliore la nostra stessa vita.  E i dettagli non sono mai statici. Un suono è muliebre, flessuoso, ci accompagna sopra emozioni che riesce a trasmettere, accarezza il nostro cuore.

Il colore e la luce sono parte del nostro respiro e noi viviamo insieme a loro.

Gli ambienti che ci circondano e dentro ai quali viviamo rappresentano un elemento che ci riflette. Riflette la nostra anima, la nostra indole, le nostre speranze, le nostre paure, i nostri sorrisi, le nostre lacrime. Intorno a noi possiamo creare il nostro mondo. In cui riconoscerci, in cui sentirci a casa, in cui tornare in equilibrio, ogni volta che ne varchiamo la soglia, per entrarci dentro.

Trovare un colore giusto, un abbinamento corretto, per noi, è un percorso ricco di sorprese, di confronti, di proposte, d’idee, di sorrisi e soprattutto di entusiasmo, di tanto entusiasmo. Con la voglia di scegliere, confrontare, raggiungere un obiettivo.  E con la consapevolezza che non si raggiunge soltanto un obiettivo, ma si conosce meglio noi stessi.  “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi” - Marcel Proust.

Arrivare a scegliere il colore delle pareti di un ambiente nel nostro appartamento è molto di più che scegliere tra tutti i possibili colori del mondo. E’ scegliere di essere se stessi. E’ guardarsi dentro, ascoltare il proprio cuore. Chiudere gli occhi, sognare, respirare ascoltando i propri sogni.

Esterno giorno. Tanti anni fa sono stato un bambino, vestito con pantaloncini corti blu, una maglietta con le maniche corte, a righe orizzontali bianche e blu. Un cappello di cotone bianco sopra gli occhi. Mano nella mano a un mio compagno, insieme con altri bambini, camminavo lungo la spiaggia, alla mattina. Ricordo il cielo azzurro, di un azzurro intenso, limpido. E ricordo la paura del distacco, di essere lontano da chi amavo. Quell’azzurro per me ha significato per tanti anni  il manifesto delle  mie paure. Quel tono di azzurro mi ricorda come io sia riuscito a diventare uomo e superare le mie paure. E mi ricorda un poco quel bambino che ancora porto dentro di me.  Quell’azzurro è qui, davanti a me, sopra la parete del mio studio.  Parte di me, del mio viaggio di bambino diventato uomo.

Andrea Vanzini Quaderni